E’ cominciato un nuovo anno e siamo punto e a capo sul solito mettersi dei propositi: le cose da realizzare entro l’anno, dalle più semplici a quelle col vago sapore di utopia.

Cos’è un proposito? La parola viene dal latino, propositum, ossia “cosa posta avanti”. Nel vocabolario trovo “ferma intenzione (in quanto determina la volontà ed il comportamento)”.

Non so com’è per le altre persone, ma per me questo termine ha un po’ perso il suo significato originario.

Tutti gli anni, anche se tendo a “ricominciare da adesso” senza che vi siano calendari a ricordarmi di farlo, ormai ci sono quei 2/3 propositi che arrivano direttamente dall’anno prima, il quale a sua volta li aveva ereditati intonsi dall’anno precedente.

Come mi sento rispetto a questi obiettivi ancora da conseguire? Non molto soddisfatta di me stessa. Perchè se non li ho realizzati (e non mi ci sono neanche avvicinata) evidentemente non mi sono applicata abbastanza per il loro conseguimento.

Prima di parlare d’altro vorrei precidare due cose:

– Ognuno di noi osserva il mondo attraverso particolari schemi che ci aiutano a concepire ciò che accade. In base a tutto ciò, inconsapevolmente, scegliamo cosa metter in evidenza e cosa escludere dal nostro panorama. In modo indiretto, quindi, decidiamo come agiremo, quali obiettivi ci porremo e che tipo di “combattente” saremo: quello che “ancora spera di vincere o uno che non ha speranza di vincere ma cerca di perdere nella maniera meno grave possibile” (Maslow).

– Quando vogliamo realizzare un desiderio, il nostro obiettivo non è davvero quello, ma ciò che rappresenta, dove intendiamo arrivare dopo averlo realizzato. Inoltre, per arrivare allo stesso obiettivo finale, si avrà un differente desiderio (inteso come punto di partenza) in base al momento storico, alla propria indole ed alla cultura (o subcultura) di appartenenza. Se, ad esempio, si desidera avere più soldi, non è per i soldi in sè, ma per acquistare qualcosa che fa raggiungere un altro livello sociale o per accrescere l’autostima. Ed in base alle caratteristiche personali o al gruppo di appartenenza si tenderà a pensare che i soldi si possono ottenere con una rapina in banca oppure con un nuovo incarico accademico.

Per tornare a noi, c’è qualche speranza di riuscire a realizzare qualcosa? Cosa si può fare per riuscire nel proprio intento?

Occorre:

Prendersi la responsabilità di ciò che si vuole ottenere e smettere di esprimere desideri come se si stesse cercando stelle cadenti in una notte d’estate, dando per scontato che poi le cose si realizzaeranno da sole.

Capire dove si vuole arrivare davvero: cosa c’è dietro il mio obiettivo? Siamo sicuri che il mio proposito sia l’unica strada giusta per arrivare a ciò che voglio? Magari si può realizzare la stessa cosa seguendo altri percorsi , non per forza più facili, ma più adatti al proprio modo di essere. E dopo, valutare e scegliere di conseguenza.

Prendere nota di tempi e piccoli step attraverso cui passare (le cose non si realizzano dall’oggi al domani).

– Fare e rifare periodicamente il punto della situazione. Senza drammi, ma con onestà e serietà.

Partiamo da me. Tra I vari propositi vorrei dimagrire ma, visto che non ci riesco, davvero ho questa intenzione o sotto sotto qualcosa dentro di me si oppone a questa prospettiva? Facciamo che inizio cercando di comprendere cosa vorrei ottenere, a livello profondo, perdendo peso.

E voi? Avete già stilato la lista dei vostri propositi per il nuovo anno? Ci sono tutte voci nuove o qualcuna è in eredità dall’anno scorso?

Bibliografia

Kelly G.A., La psicologia dei costrutti personali, Raffaello cortina Editore, Milano 2004

Maslow A.H., Motivazione e personalità, Editore Armando Armando, 1973